Grazie ai collanti, conosciamo la storia
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30 Settembre 2019Le plastiche e il difficile incollaggio? Il pre-trattamento superficiale ad eccimeri fa al caso tuo!
I processi di produzione, che prevedono un incollaggio di componenti, devono tener conto dell’energia superficiale dei materiali di partenza. Molti non dispongono del coefficiente necessario, come ad esempio le materie plastiche e ciò impedisce la bagnatura, sintomo di una bassa capacità adesiva. Per di più a causa delle lavorazioni gli strati superficiali presentano caratteristiche differenti rispetto al centro del materiale e di conseguenza l’energia prodotta non è omogenea in tutta la superficie.
Un altro fattore da tener conto è l’elevata probabilità di trovare contaminanti che posso compromettere l’adesività. Alcuni sono costituiti da sostanze estranee al materiale, altre sono sostanze appositamente inserite all’interno del materiale per favorirne proprietà specifiche.
Cosa fare se ci troviamo in questa situazione?
Esistono dei Pre-trattamenti superficiali sulle materie plastiche finalizzati, appunto, alla rimozione dei contaminanti presenti ed alla modifica delle proprietà di incollaggio sulle superfici in particolare: aumento energia superficiale, formazione di gruppi polari e formazione di gruppi reattivi.
Uno di questi è il processo fisico mediante attivazione VUV generati da una lampada ad eccimeri. Una luce ultravioletta irraggia la superficie di una materia plastica e consente di modificare con particolare efficacia le sue proprietà superficiali. Il risultato è una bagnabilità nettamente migliore.
Tali obiettivi vengono raggiunti grazie ai meccanismi di ossidazione, reazioni fotolitiche e foto-ossidazione innescati in seguito all’interazione della superficie con il fascio luminoso.
Questo trattamento viene realizzato mediante lampade ad eccimeri tipo Xenon che emettono una lunghezza d’onda pari a 172 nm. In genere viene eseguito a pressione atmosferica, ma è possibile anche applicare atmosfera di azoto a bassa pressione.
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